Mentre preparavamo l’inserto di questo numero dedicato all’indimenticato artista, vicepresidente dell’ANPI, Pier Paolo Fassetta, ci è capitata tra le mani la sua presentazione de Los desastres de la guerra, che Francisco Goya incise nel secondo decennio dell’Ottocento. Duecento anni dopo i disastri della guerra sono peggiorati oltre ogni limite dell’immaginazione. Guardate. Guardate le case e i palazzi sventrati. I loro abitanti uccisi. Le fosse comuni piene di cadaveri. Gli stupri di guerra. In Ucraina. A Gaza. In Israele.
Contro tali disastri l’umanità sta reagendo. L’umanità cerca di richiamare i potenti alle loro umane responsabilità. Che sono – non lo si dimentichi mai – il dialogo e il rispetto reciproco. Abbiamo intervistato Bernardino Mason e Carlo Giacomini che dal 14 febbraio stanno praticando il digiuno di protesta contro i disastri della guerra. Pubblichiamo la proposta di operatori culturali, intellettuali, artiste e artisti, di uno sciopero mondiale contro la guerra. Ecco. Leggete. Parliamone. Comunque sia, protestiamo, protestiamo, contro la guerra. Contro ogni guerra.
La Redazione
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